SEMBRAVI UN ANGELO


  Sembravi un angelo, 
  coi tuoi capelli biondi, 
  il viso delicato, 
  il corpo magrolino 
  e quegli occhi profondi, 
 

sembravi un angelo, 
un angelo bambino, 

  però ti sei ammazzato 

  e adesso non rispondi, 
a quanto pare 
i morti stanno zitti 
con chi non sa ascoltare, 
non è roba per tutti 
riuscire a penetrare 
la pietra di una tomba, 

ma non ti preoccupare 
Angelo Mio 

i tuoi pensieri fitti 
non sono solo io 
a sentirli nella notte, 

la voce tua rimbomba, 
buca la terra 
come un fiore 
nel deserto della guerra. 


 
Quello che ci hai lasciato
 ciò che è rimasto
 va oltre le parole
 quel buio sopra il sole
 
va oltre quel contrasto 
che univa la bellezza 
alla trascuratezza 
con cui ti presentavi, 

va oltre il fatto che ti dilaniavi 

baciavi la siringa, 
va oltre quella stringa 
sempre sciolta 
della scarpa in cui inciampavi 
prima di ogni tuo concerto. 

Quello che ci hai lasciato 
è un cuore aperto, 

spappolato, 

in ogni tuo sussurro 
trema il vento 
di un porto che non è mai stato azzurro, 
vince l'odore 
di legno e di vernice 
spalancati sul dolore. 



Il canto tuo si è spento 
in un mare furibondo 

e è questo Angelo Mio 
che sento io,
dannato vagabondo senza ali, 
è questo che di te resta nel mondo: 

il Suono dei tuoi Mali. 

    (A Kurt)


 


  





 
 




Commenti

  1. Complimenti per la poesia.
    Hai toccato uno dei miei artisti preferiti. Quando per la prima volta lo vidi, avevo circa 19 anni, e e fui folgorato dalla sua bellezza fisica e scenica. La sua voce straziata è arrivata al cuore e li ho compreso il suo dolore

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